GIA’!
Un rumore di tacchi che si allontana.
Questo sarebbe stato per me l’amore che finisce,
ma tu indossavi suole di gomma e l’amore è finito senza fare rumore.
È arrivata sera come tutte le sere.
Come i vent’anni dovuti riporre nel cassetto.
Come le tue parole taglienti come lame.
Come tutte le cose che devono arrivare, prima o poi.
L’orgoglio non si è lasciato mettere da parte, eppure avrei voluto.
Oggi mi son alzato malvolentieri dal letto.
È stata una settimana faticosa e inconcludente.
Mi son trascinato fino al bagno pensando all’appuntamento
con l’avvocato,
a quello con il dentista,
all’ufficio,
alla spesa da fare,
alla retta della scuola dei bambini,
al fitto di casa,
alle lamentele dei clienti.
Ho pensato a me e a te e poi, finalmente ho pisciato.
Ho brancicato fino alla cucina e messo la caffettiera sul fuoco.
Se tu fossi stata qui, te ne avrei portato una tazza.
– caffè lungo –
– con un cucchiaino di zucchero di canna –
Vecchie abitudini, e si sa, le abitudini son dure a morire,
ed in ogni caso andrebbero riposte in una apposita scatola di ricordi.
Anche l’amore ha i suoi acciacchi.
Sulle lunghe distanze il fiato si fa corto e le carezze hanno calli alle mani.
Un tempo adoravo guardare le tue labbra color ciliegia.
Un tempo, il rosso era il mio colore preferito.
Bellissimo