CAMBIARE SI PUÒ
Un foglio bianco decise di far protesta
voleva essere scritto partendo dalla testa
voleva vedere una penna ripiena di colore
scacciare via per sempre quel bianco suo pallore.
Voleva sentire leggero il tocco della sfera
e indovinare il segno di che lettera era.
Era bravo in questo, capiva sempre al volo
bastava solo un segno, già era il suo lavoro!
Adesso che nessuno scriveva le parole
tutti le stampavano … persino nelle scuole,
ecco il foglio bianco
si sentiva usato,
ed era così offeso
nel ruolo accartocciato.
Il laser della stampa
gli dava un po’ di scossa
e tutto quell’ inchiostro
bagnava anche le ossa.
“Adesso basta!”, disse.
“Voglio andarmene lontano!”
Scese dallo scrittoio
fin giù ai piedi del divano.
Quando fu li steso
la mano di un bambino
lo fece volteggiare
come un aeroplanino.
Il foglio bianco allora
si sentì importante
“Cambio lavoro!“
decise in quell’istante.
Se lo cercate, sapete,
è ancora là
piegato ripiegato
diviso per metà
Porta i colori impressi
dalla mano.
Ieri era solo un foglio
adesso è un aeroplano.